Biografia

Claudia Converso

Claudia Converso si diploma al Liceo Artistico nel 1985, scelta legata alla sua grande passione per l’arte; continua poi gli studi approfondendo i suoi interessi con la frequentazione della Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di laurea in Lettere Moderne, indirizzo Artistico e con il diploma di grafica e illustratrice conseguito presso la “Scuola di Arte Applicata e Design” di Torino, nel 1988.

Nel grande fermento della Torino anni ‘80, viene chiaramente travolta dallo spirito artistico di quegli anni, in cui il Comune di Torino si impegna a promuovere la produzione artistica delle nuove generazioni e a fornire strumenti e occasioni per facilitare le relazioni tra i giovani e il mondo della cultura e del lavoro. L’iniziativa infatti, nata con lo scopo di facilitare l’ingresso nel mercato di quei giovani impegnati nel settore delle arti visive con obiettivi professionali, ha rappresentato, con le sue tredici mostre collettive a partire dal 1982, uno strumento efficace di valorizzazione della ricerca artistica contemporanea operata dai giovani della città.

È qui che nel 1986 tanti movimenti si muovono contemporaneamente, le vicende dell’arte a Torino sono in quegli anni molto complesse e aggrovigliate, procedono per sentieri che si intersecano tra di loro e si allontanano, si incrociano e si separano: per lei molti dei personaggi più noti del periodo, diventano piccoli maestri che le consentono di sviluppare la sua esperienza artistica a partire dalle sollecitazioni eccentriche della musica, della danza, della moda e della grafica. Approda dunque in un’esposizione che è del tutto nuova nel panorama artistico italiano, che riunisce tante esperienze dissimili, ma non troppo, che affonda le proprie radici in un passato comune, che scopre ora una certa unità di intenti e di ricerche estetiche ironizzanti e ludiche “il pensiero debole oggi, per un’espressione forte domani”.
L’arte debole, a cui aderisce in quegli anni come artista, ha un destino inevitabile: quello di trasformarsi continuamente.
La sua formazione, il suo lungo tirocinio come pubblicitaria, la sua attenzione a quanto avveniva nel mondo dei giovani uniti alle relazioni forti che la legheranno agli altri artisti come lei, portano i suoi lavori ad intrecciare il mondo e la persona insieme.


La famiglia e il lavoro la distraggono per qualche tempo dalla pittura, che resta comunque una  grande passione insieme alla danza, fino a qualche anno fa, quando è costretta da una bruttissima esperienza a concentrarsi molto su se stessa: il centro delle coordinate subisce un forte spostamento verso l’interno, dal cuore si guarda intorno, un punto di vista diverso, da dentro a fuori. Diventa dapprima soggetto del suo lavoro e l’aspetto più tecnico della sua pittura, fatta di telai, tele e colori la porta a fermarsi e studiare. Non è più quella di prima: espone a Casale Monferrato, Milano, Roma, Barcellona, Parigi, per arrivare a Spazio44.

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